Lo chef, artista e manager della cucina


Sempre più protagonista


Se avete vissuto nel XXI secolo “chef” è sicuramente una parola di cui siete a conoscenza. Ormai è praticamente impossibile accendere la televisione e non incrociare un programma di cucina. Anche i social si sono progressivamente riempiti di video, ricette e tutorial su come fare miracoli fra i fornelli. Progressivamente, insieme a questa manifestazioni pubbliche di apprezzamento, è cresciuta la stima sociale di quella che è una delle professioni più suggestive: lo chef. Ma di cosa stiamo parlando, nello specifico? Chi è uno chef, cosa fa, come si diventa? E perché a poco a poco è diventato sempre più importante? Oggi cerchiamo di rispondere a queste domande.


Cosa significa la parola chef?


In realtà chef è l’abbreviazione di una più ampia formula: chef de cuisine. Ovviamente stiamo parlando in lingua francese, sebbene l’espressione chef in sé derivi direttamente dal latino. Precisamente, chef deriva dal caput usato per indicare il capo o il comandate, in questo caso inteso come direttone o padrone. Anche a livello etimologico dunque l’aspetto della leadership è immediatamente visibile nello chef, che ha un ruolo molto diverso dal cuoco. Se volete sapere in cosa queste due figure si differenzino nello specifico, vi suggeriamo di leggere questo articolo. Le fonti ci dicono che la parola chef compare per la prima volta nella haute cuisine del XX secolo. Oggi è ormai un’espressione diffusissima e molto utilizzata anche al di fuori del territorio francese.


Cosa fa lo chef

Ovviamente, quando pensiamo allo chef la prima cosa che ci viene in mente sono padelle pentole. Tuttavia, questo è solo uno dei possibili risvolti del mestiere, che è molto complesso e richiede tante competenze. Ovviamente uno chef è anche un cuoco, e per di più un cuoco straordinario in genere. Però il suo ruolo prevede anche la responsabilità generale della cucina e per tale motivo coordina tutte la brigata di cucina, ovvero gli altri cuochi e gli addetti alla preparazione degli alimenti. In genere è affiancato da un braccio destro, che prende il nome di sous chef.

Ha anche un ruolo fondamentale di raccordo con la sala: in particolare, coordina insieme al maitre la gestione del menù e appronta con lui le variazioni. Per sapere chi é il maître di sala, se vi appassiona il discorso, potete sempre dare un’occhiata a questo articolo. Lo chef ha anche un ruolo fondamentale per quanto riguarda la fornitura di materie prime della cucina. Deputato a valutare gli approvvigionamenti e la spesa, deve sincerarsi che tutto sia in ordine prima di ogni singolo evento.

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Quali interessi e competenze deve avere?

Ci sono tantissime competenze che è necessario avere per diventare chef. Stiamo parlando di un ruolo di grande responsabilità, in genere ben retribuito. Non c’è limite allo stipendio che può percepire e i migliori sono rispettati e contesi in tutto il mondo, considerati alla stregua di veri e propri artisti. Non basta soltanto avere confidenza con la cucina: per essere un cuoco bisogna continuare a formarsi, bisogna innovarsi e sperimentare e non fermarsi mai. I campi di studio sono i più ramificati: chiaramente, le arti culinarie sono primarie. Ma si passa anche per i campi dell’arte, con impiattamenti sempre più allettanti. Può essere utile avere conoscenze di chimica, per esempio per conservare meglio i propri prodotti e azzardare coraggiosi accostamenti. Ma tutto ciò è sufficiente?

Uno chef ha molti ruoli


Abbiamo fatto riferimento al ruolo di leadership che lo chef riveste all’interno della cucina. Per questo é importante che non pensi solo in termini di piatti, ma che sappia anche stare a contatto con le persone. Sempre più spesso si fa presente quanto un grande chef abbia bisogno di esercitare tutta una serie di quelle che oggi vengono definite soft skills. Oltre alle capacità di leadership, troviamo il problem solving, il teamwork ma anche (o soprattutto, a seconda delle circostanze) la capacità di operare sotto stress.

Abbiamo detto inoltre come uno chef può essere aiutato nel suo lavoro dal suo senso del gusto e dalla sua capacità di produrre piatti esteticamente pregevoli. Infine, anche se può sembrare secondario, uno chef dev’essere prestante fisicamente. Magari non ve l’aspettavate, eh? Stiamo parlando di un lavoro particolarmente usurante, dove oltre a una mente salda serve un corpo solido. I turni sono spesso molto lunghi e si tratta di operare costantemente. Non solo le braccia vengono adoperate sempre, ma specialmente le gambe – dovranno infatti reggere tantissime ore davanti i fornelli.


Chi può fare lo chef e come diventarlo?


Diventare chef non è semplice e richiede grandi competenze, come detto, e perseveranza. Spesso si dovrà stare per lunghi periodi lontani da casa, magari specialmente per le festività. In ogni caso, che voi siate uomini o donne, giovani o anziani, se siete bravi diverrete in breve tempo conosciuti. La bravura di uno chef infatti difficilmente dipende dai suoi titoli, quanto più dai suoi risultati. Questo non vuol dire che non ci siano corsi per insegnare a diventarlo, anzi; ultimamente un vero e proprio business sta nascendo in tal senso. Sempre più scuole propongono corsi accattivanti, anche on line.

Bisogna anche considerare che una buona formazione in tal senso può cominciare già dalle scuole superiori, imboccando la via dell’istituto alberghiero. Quale che sia la scelta che avete fatto, è sempre importante affiancare ai titoli che avrete acquistato anche tanta, tanta gavetta. Assicuratevi dunque di avere tanti tirocini e stage, in luoghi quanto più prestigiosi e rinomati potete.

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